ECO - Mercato immobiliare, per gli operatori del settore crisi non è finita

Roma, 4 ott (Il Velino) - La crisi del mercato immobiliare non è finita. Anzi, per il 60 per cento degli operatori del settore è “profonda e di lungo periodo” mentre solo per il 33 per cento è “ancora in corso ma con un mercato che si sta stabilizzando”. E’ quanto emerge dall’indagine ‘Agenzie immobiliari allo specchio: operatività ed organizzazione in tempi di crisi’ - realizzata in collaborazione con Studio Lascar - illustrata in un convegno in Unione Confcommercio da FIMAA Milano (il Collegio degli agenti d'affari e d'intermediazione). Secondo il report, la percezione dell’instabilità del settore trova riscontro nell’operatività degli agenti immobiliari: “Le compravendite residenziali - rileva Mauro Danielli - sono diminuite del 30 per cento. Da 850.000 nel 2006 sono scese a 600.000 nel 2009. Il pur positivo incremento del 4,5 per cento registrato nel primo semestre dell’anno non ci deve far dimenticare che per riportarci ai livelli del 2006 l’incremento delle compravendite dovrebbe essere del 40 per cento”. “Mentre le agenzie – prosegue Danielli – sono pressoché raddoppiate passando dalle 23.512 del 2000 alle 41.500 del 2009. Nell’ultimo anno il trend di crescita è in frenata, ma vi è pur sempre un incremento dell’1,9 per cento. E il numero di compravendite annue per singolo agente è passato da 8 a 6 con una evidente contrazione dei ricavi e conseguente riduzione degli utili”.
Dall’analisi dei dati emergono alcuni forti tratti comuni: l’articolazione aziendale media delinea un “universo di microimprenditoria”; sembra progressivamente appannarsi la tradizionale diffidenza verso le collaborazioni; si presenta con forza la questione delicata e scottante delle concessioni al cliente intese come sconti praticati sulle spettanze dell’agenzia o come servizi aggiuntivi non addebitati; lo sforzo operato per modificare organizzazione e procedure al fine di limitare i costi, evidenzia chiaramente quanto la crisi sia stata costrittiva e pesante per tutto il settore. Per quanto riguarda la variazione di organico, è significativo il numero di agenzie che ha visto ridursi il numero di collaboratori, ma non si tratta affatto di un dato prevalente. La crisi non ha infatti necessariamente comportato una riduzione del numero di collaboratori e, in alcuni casi, si è assistito addirittura a nuovi inserimenti. Una certa parte delle agenzie immobiliari oggetto dello studio, ha “cavalcato” la crisi, anche rimodulando rapidamente i codici comportamentali al variare delle condizioni di mercato, cogliendone occasioni di rafforzamento e, addirittura, di espansione. Se ne delineano procedure operative e organizzative specifiche, precise modalità di approccio commerciale, evidenti strategie di acquisizione, di gestione dell’incarico e del cliente. “Dopo un periodo di ininterrotta crescita, siamo di fronte – conclude Danielli – a uno scenario completamente mutato che stimola gli agenti immobiliari ad avviare quei processi di cambiamento e riposizionamento che la crisi ha solo reso più necessari, ma che da tempo erano presenti”.

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