La sostenibilità concepita come una dottrina
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L’incessante e acceso scambio di idee sullo sviluppo sostenibile ha dato luogo a una nuova disciplina integrata, che secondo alcuni celebri ricercatori può essere battezzata col nome di “scienza della sostenibilità”. Il geologo americano Paul H. Reitan[1], la definisce come l’integrazione e l’applicazione delle conoscenze del Sistema Terra, ottenute dall’impostazione di stampo olistico e storico (come la geologia, l’ecologia, la climatologia, l’oceanografia) armonizzate con la conoscenza delle interrelazioni umane ricavate dalle scienze umanistiche e sociali, mirate a valutare, mitigare e minimizzare le conseguenze, sia a livello regionale che mondiale, degli impatti umani sul sistema planetario e sulle società. L’incognita rispetto alla “scienza dello sviluppo” è strettamente legata al fatto che non si tratta di una dottrina dai contorni chiari, ma, al suo opposto, di una scienza che raccoglie i più disparati saperi di altre materie, alcune dalla consolidata tempra — si va