Dalla scienza alla politica: la Conferenza di Toronto
Datata 1988, la Conferenza di
Toronto, segna il passo verso lo spostamento della gamma degli impegni
riconducibili al “Sistema Natura”, dal perimetro della scienza a quello della
politica.
La Conferenza
ha aperto i battenti con una risoluzione ONU che riconosce il cambiamento
climatico come “una preoccupazione comune dell’umanità”. L’incontro sarà
ricordato, in modo specifico, per gli impegni politici assunti e in particolar
modo per le nette dichiarazioni finali.
Le assunzioni
di responsabilità più significative hanno riguardato i cambiamenti climatici:
si parla di una riduzione del 20%
delle emissioni di anidride carbonica rispetto agli indici stilati nel 1988 e di un nuovo obiettivo
di miglioramento dell’efficienza energetica, nella
misura del 10%. La
Conferenza di Toronto è di grande rilievo per aver dato avvio alla
costituzione, nell’ambito delle Nazioni
Unite, dell’Intergovernmental
Panel on Climate Change (IPCC); un organismo che
mette a contatto i migliori scienziati
del clima a livello mondiale e i governi dei tecnici
di tutto il mondo, con il preciso intento
di analizzare lo stato dei
cambiamenti climatici. Il primo rapporto IPCC,
redatto nel 1990, non
avvistò il nesso causale fra le relazioni
climatiche e l’intervento dell’uomo.
Tale
concezione, omessa nel primo rapporto, emerse nel secondo, del 1995, dove gli scienziati si
pronunciarono, per la prima volta, consapevoli dell’esistenza di una
correlazione intangibile tra le attività umane e i cambiamenti climatici.
Toronto ha spostato il dibattito ambientale verso l’aspetto prettamente
politico. La direzione metodologica intrapresa pose le basi per il susseguente
impegno intergovernativo: la Conferenza di Rio de Janeiro.
Mauro Catani
Mauro Catani
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Il
comitato in questione non svolge nello specifico attività di ricerca,
monitoraggio e raccolta dati: esso fonde principalmente le sue valutazioni
mediante la letteratura scientifica pubblicata in seguito ai peer
review
(revisione
paritaria).
Cfr. GIARDI D., TRAPANESE V., Uomo,
ambiente e sviluppo, Geva, Roma 2006.
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