In vendita l'intero comune di Consonno, la "città dei balocchi"
Consonno, una frazione del comune di Olginate in provincia di Lecco è stato messo in vendita dagli eredi del conte Mario Bagno.
Nel 1962 l'industriale Mario Bagno comprò l'immobiliare Consonno Brianza, che possedeva tutte le abitazioni del borgo.
Successivamente il paese venne completamente demolito, ad eccezione della chiesa di San Maurizio, la canonica, una casa adiacente ed il cimitero, e tutti gli abitanti furono costretti ad andarsene.
Successivamente furono costruiti edifici commerciali e di intrattenimento nelle più svariate forme architettoniche: una galleria commerciale arabeggiante con minareto, che nell'ultimo piano ospitava dei piccoli appartamenti per le vacanze, una pagoda cinese, un castello medievale come porta di ingresso, oltre a un albergo di lusso (l'Hotel Plaza). E per migliorare la vista panoramica verso il monte Resegone venne anche spianata la collina di fronte al paese.
L'idea di Mario Bagni era quella di trasformare la vecchia Consonno in un grande centro commerciale e di divertimento con la realizzazione nei dintorni di campi da pallacanestro, da calcio, da minigolf, un giardino zoologico e un circuito automobilistico.
Il progetto fallì miseramente principalmente a causa di una serie di frane che distrussero la nuova strada che collegava Consonno con il vicino centro di Olginate.
Cadde così nell’oblio e nell’abbandono ancor prima di essere completata diventando così una città fantasma.
Oggi si apprende che il comune di Consonno è stato messo in vendita dagli eredi del conte Mario Bagno.
L'annuncio di vendita recita: " Nella provincia di Lecco, a pochi km da Olginate in splendida posizione collinare, vista lago, proponiamo intero paesino da demolire esclusa la Chiesa e la Canonica con la possibilità di edificare 30.000 mq in parte residenziali e in parte commerciali con vista lago”.
Continua poi con: “Bozza progettuale di: hotel con piscine, residenziale con villette singole e a schiera, palazzine con appartamenti e centro commerciale in 1.700.000 mq di terreno composto al 60% da boschi, con piste ciclabili ecc.”
Il tutto per la cifra di 12.000.000 di euro.
Chi avrà il coraggio di rilanciare quella che doveva essere la "Las Vegas della Lombardia"?
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